<<L’Inter vince, ma ha un gioco da “provinciale”
per puntare allo scudetto>>, si diceva questo della squadra di
Stramaccioni quando, nel mese di ottobre, pensava solo a vincere, conquistare i
3 punti e mirare al terzo o al secondo
posto. La serie vincente inizia a Verona: l’Inter vince 2 a 0 ma non gioca un
bel calcio, tutt’altro. Stessa cosa nelle partite contro Milan, Catania,
Bologna, Sampdoria e Fiorentina, alle volte con un bel gioco gestito da un tridente
in cui il capocannoniere era diventato Cassano con Palacio e Milito che
segnavano, facevano assist e aiutavano la squadra, oltre ad una difesa
solidissima, formata da Samuel, Ranocchia e Juan Jesus.
L’Inter
iniziava a pensare allo scudetto, nonostante venisse chiamata “provinciale”
proprio per il gioco, spesso poco convincente.
Il 3 novembre
per l’Inter arriva la partita che poteva davvero metterla in gioco per la
vittoria del campionato. Allo Juventus Stadium nessuno aveva vinto e la Juve
era sempre prima, con una notevole qualità nel gioco e nei singoli.
Stramaccioni schiera il tridente e la difesa a 3. Una mossa azzardata che però ha stupito tutti: 3 a 1 allo Juventus Stadium, la prima sconfitta in casa dei bianconeri nella storia del nuovo stadio.
L’Inter
esce da quella vittoria con la certezza di puntare allo scudetto e di aver
trovato un buon gioco.
Dopo la partita
con la Juventus, invece, l’Inter torna
peggiorata, sia fisicamente che nel gioco. Su 5 partite ne vince 2, contro
Palermo e Napoli, mentre pesanti sono le sconfitte contro Parma e Atalanta,
oltre al pareggio con il Cagliari. Perde giocatori importanti come Samuel, in
difesa, con un conseguente spostamento di Cambiasso che da mediano diventa
centrale difensivo poiché Silvestre non
convince, Cassano viene squalificato, si infortunano anche Guarin, Obi, Mudingayi e Alvarez, oltre ai
soliti Stankovic, Chivu e a Sneijder, considerato ormai in partenza a Gennaio.
Dopo alcune partite in cui Stramaccioni aveva reimpostato il modulo 4-3-1-2, il
modulo che preferisce ma che non riesce mai a convincere, torna a schierare la
difesa a 3 contro il Napoli. Finisce 2 a 1 e sembra rivedere una squadra pronta
a inseguire concretamente la Juventus.
Contro la Lazio l’Inter sbaglia ancora e, nonostante
una notevole reazione nel secondo tempo da parte dei nerazzurri, esce
dall’Olimpico sconfitta 1 a 0.
Ancor più deludente è la partita con il Genoa: come
contro la Lazio, l’Inter gioca male il primo tempo e continua con
quest’andamento anche la prima mezz’ora del secondo, con il conseguente gol di
Immobile. Riesce poi a pareggiare con Cambiasso al 40’ fino ad arrivare ad
esser vicinissima a conquistare la vittoria con un clamoroso errore di Livaja
negli ultimi minuti della partita. Il pareggio in casa contro la penultima in
classifica ha tolto completamente l’idea di essere l’antagonista della
Juventus, detentrice dello strapotere di questo campionato che, probabilmente,
ha già un vincitore.
Una squadra che deve migliorare su tutti i reparti, ma
anche “regredire”, o per lo meno far tornare l’Inter la “provinciale vincente”,
che, sognante di grandi obiettivi, pensava solo a vincere.